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    Corporate Performance Management
    CIO e CFO: il segreto per una collaborazione di successo

    La collaborazione tra CIO e CFO è divenuta ormai un fattore imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Negli ultimi anni, complice anche la pandemia di Covid-19, i processi aziendali soprattutto del reparto Finance hanno subito un’accelerazione tecnologica molto più rapida rispetto al passato e questo inevitabilmente ha imposto una rivisitazione degli stessi

    In questo contesto, la capacità di mantenere e guadagnare quote di mercato è il riflesso dell’abilità dell’azienda di coniugare esigenze di business con risposte applicative. Ciò può essere ottenuto solamente se tra il CIO e il CFO si instaura una stretta collaborazione capace di apportare un valore aggiunto all’attività.

    L’importanza della collaborazione tra CIO e CFO 

    Come ha recentemente affermato anche Sheri Rhodes, Chief Information Officer di Workday: “Modernizzare e automatizzare le operazioni finanziarie è ormai una delle attività digitali prioritarie delle aziende di oggi, anzi direi che è la priorità assoluta. La collaborazione tra il CIO e il CFO è diventata imprescindibile per realizzare gli obiettivi aziendali.

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    Naturalmente è importante precisare che non tutte le aziende operano allo stesso modo, e infatti non è raro trovarsi in realtà in cui la comunicazione tra il CIO e il CFO non è perfettamente trasparente e dove il modello comunicativo è unidirezionale, in un senso o nell’altro. In molte attività infatti continua a permanere una suddivisione verticale dei reparti, ossia dei silos che non comunicano tra di loro in modo adeguato. Nella nostra esperienza sul campo, in questi anni abbiamo riscontrato difficoltà di comunicazione sia nelle PMI, sia nelle aziende quotate. Sebbene questo modello permetta all’azienda di andare avanti, una sua rivisitazione in un’ottica di maggiore sinergia potrebbe permettere l’ottenimento di risultati più vantaggiosi e di maggiore successo. 

    I rischi di un’assenza di sinergia

    Ormai appare evidente che l’assenza di sinergia tra il CIO e il CFO può inficiare i risultati e il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Sebbene in alcuni casi i CIO e i CFO riescano ad arrivare a un compromesso in grado di soddisfare entrambi, nella maggior parte dei casi quello che si ottiene è uno scontro tra le due figure capace di mandare in fumo lo spirito di collaborazione che si sta andando a ricercare. 

    In sostanza, analizzando la questione su un piano squisitamente operativo, nel caso in cui il CIO e il CFO non dovessero arrivare a una stretta collaborazione si andranno a verificare due possibili scenari. Il primo vede una prevalsa dalla posizione caldeggiata dal CIO, che con molta probabilità andrà a prediligere una delle migliori soluzioni tecnologiche presenti sul mercato. Queste soluzioni, sebbene siano perfette per il progetto tecnologico del CIO e delle società di consulenza che lo supportano nella sua attività, potrebbero non essere in grado di supportare adeguatamente l’attività degli utenti Finance, non rispondendo alle loro necessità. Spesso infatti i CIO tendono ad adottare delle soluzioni a livello ERP e CPM che favoriscano la scelta del medesimo vendor nell’intento di ricercare un’integrazione che se è possibile a livello orizzontale, non lo è a livello verticale.

    Nel caso in cui dovesse prevalere la posizione del CFO è facile ipotizzare che l’azienda adotti una soluzione in grado di soddisfare i bisogni degli utenti Finance, ma che non abbia integrazioni adeguate tra il livello ERP e CPM con effetti non trascurabili a livello di TCO della soluzione. Il processo di collaborazione tra il CIO e il CFO deve avere un unico obiettivo: scegliere un software capace di adattarsi ai processi aziendali (magari rivisitati a seguito di un’operazione di BPR) minimizzando il TCO dell’intero progetto. Davanti alla complessità di questa scelta è necessario che il Chief Information Officer e il Chief Financial Officer operino in modo sinergico nell’interesse dell’azienda, liberi da possibili condizionamenti imposti dall’interno o da società esterne. 

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    I vantaggi di una collaborazione tra CIO e CFO

    Molto spesso nel momento in cui un’azienda si trova a dover scegliere un nuovo software cerca di prediligere soluzioni in grado di garantire alti livelli d’integrazione in modo da ridurre notevolmente i costi di manutenzione e d’interfacciamento. Tuttavia, ad oggi, come abbiamo già spiegato in precedenza, non esistono vendor che offrono delle soluzioni davvero integrate tra i layer CPM e ERP (integrazione verticale).  

    La questione cambia se si analizza la situazione in ottica “orizzontale”. In questo senso infatti è possibile trovare dei software che sappiano adattarsi alle esigenze di processo e che allo stesso tempo riescano a integrarsi in modo ottimale tra di loro. L’integrazione, dunque, non deve essere ricercata sull’asse verticale, ma su quello orizzontale e la vera svolta nel raggiungimento degli obiettivi aziendali sta nella collaborazione tra due figure chiave ossia il CIO e il CFO.

    I requisiti necessari per una collaborazione di successo

    Nella ricerca della sinergia tra il CIO e il CFO, affinché si raggiunga una collaborazione di successo, è necessario che la relazione tra le due figure si basi su alcuni requisiti indispensabili. Entrando nello specifico, è necessario che il CIO sia in grado di valutare la migliore soluzione applicativa, senza operare scelte filosofiche che spesso non minimizzano il TCO di progetto e neanche soddisfano le esigenze di business. Dall’altro lato il CFO deve sganciarsi da quella che è una tematica utente per spostarti a una tematica processo.

    Molto spesso infatti succede che gli utenti che hanno lavorato sempre con lo stesso programma, diventino restii nel momento in cui si valuta una soluzione alternativa. L’aggiornamento di un software infatti implica inevitabilmente anche un cambiamento nel modo di lavorare. Sebbene le novità possano immancabilmente generare paure e incertezze è tuttavia di fondamentale importanza tenere a mente che i processi di business nel corso degli anni potrebbero essere cambiati rispetto a quanto analizzato nelle precedenti implementazioni. Proprio per questo motivo è necessario rivalutare il processo e valutare il software che più si adatta alle nuove esigenze di business. All’interno di questo quadro in un primo momento risulta essere cruciale l’analisi dei processi e in seguito l’attività di confronto con il software. Rimanendo ancorati agli schemi del passato infatti si corre il rischio di fare scelte che non sono vincenti per l’azienda e di non cogliere le opportunità che progetti di questo tipo sono in grado di offrire, perdendo quindi un’occasione di crescita e sviluppo.In sostanza, affinché si instauri una collaborazione di successo tra il CIO e il CFO è necessario che entrambi abbandonino le convinzioni di quelli che potrebbero essere i vantaggi del proprio ufficio con l’intento di dare valore aggiunto all’azienda. Attraverso la giusta collaborazione, il CFO e il CIO consentiranno all’azienda di continuare a prosperare in un mercato in rapida evoluzione che assieme ai rischi collegati propone, però, anche grandi opportunità.

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